mercoledì 13 gennaio 2016

Arrivederci Duca...

Oggi era in programma un bell'articolo sulla città di Chicago e sul blues insieme con una nuova rubrica riguardante gli anniversari più importanti.

Purtroppo i programmi sono stati totalmente modificati dalla terribile notizia di lunedì che ha sorpreso tutti noi appassionati di musica.

Uno dei più grandi della musica ha deciso di lasciarci in eredità l'ennesimo capolavoro prima di abbandonare questo mondo.

David Robert Jones, al secolo David Bowie, il Duca Bianco, nato a Londra l’8 gennaio del 1947, se n'è andato in silenzio, a causa di un cancro che lo ha colpito 18 mesi fa, solo due giorni dopo la pubblicazione dell'ultimo album e dopo 50 anni pieni di attività e musica, di trasformismo e rivoluzioni (grafiche e musicali).

David Bowie è entrato nel mondo della musica alla fine degli anni 60 e, con 29 album e un'altra ventina di tour, ha mostrato tutta la sua grandezza creando numerosi alter ego e modificando nel tempo stile musicale e immagine personale.

Ziggy Stardust, Nathan Adler, Halloween Jack e The Thin White Duke (appunto il Duca Bianco) sono alcuni dei suoi alter ego che, insieme alla sua musica e alle sue creazioni e collaborazioni, hanno fatto del grande David un’icona della musica mondiale.

Venerdì scorso si celebrava il suo 69esimo compleanno e proprio qui avremmo voluto celebrarlo con la nuova rubrica, aggiungendo la chicca dell’uscita dell’ultimo album “Blackstar”, uscito proprio l’8 gennaio.

“Life on Mars”, “Space Oddity”, “Starman”, “Heroes”, “The Man Who Sold The World”, questi sono alcuni dei capolavori che il grande Duca Bianco ci ha lasciato con la sua musica che ha toccato temi folk, soul, glam rock  ed R&B passando anche per l’elettronica degli anni ’80.


Proprio la nascita di “Space Oddity” nel 1969 ha una particolarità tipica del Duca. L’album, il capolavoro, è stato “partorito” all’interno di un monastero buddhista in Scozia dove il Duca si ritirò per molte settimane proprio per poter sperimentare le sue idee e i diversi stili musicali che hanno poi accompagnato tutta la sua immensa carriera.


Ha collaborato negli anni con i più grandi artisti internazionali come Lou Reed, Iggy Pop, Brian Eno, Freddie Mercury e Mick Jagger tra gli altri.

Poco prima dell’uscita dell’ultimo album, del suo testamento musicale “Blackstar”, aveva annunciato il suo definitivo ritiro dalle scene e dai palcoscenici.

Ed ecco che sono cominciati i primi pellegrinaggi verso Brixton, quartiere in periferia a sud di Londra, dove lui è cresciuto e dove adesso si accavallano centinaia di fiori e messaggi.

Avremmo voluto parlare di Londra come la culla di un certo tipo di musica e artisti, sarebbe dovuta essere inserita per questi motivi, per il famoso turismo musicale che si crea per la ricerca delle origini dei miti. Ci ritroviamo invece a celebrare uno dei più grandi e presentare Londra e il suo piccolo quartiere di Brixton come meta turistico-musicale di tutti quegli appassionati che andranno ad omaggiare il Duca Bianco.


Nessun commento:

Posta un commento